Ti è mai capitato di svolgere corsi in sale non idonee?

Quale disposizione dei banchi adottare?

Il mondo della formazione, soprattutto quella “certificata” è piena di regole da rispettare. La maggior parte di essere convergono più sulla “qualità del corso per i partecipanti”, piuttosto che sulla reale metodologia di apprendimento utilizzata.

Questo approccio in perfetto stile normativo (tante regole da seguire e poca sostanza) mal si colloca con lo scrivente, il quale ritiene che la formazione debba rappresentare un necessario intervento di modifica del comportamento a seguito del corso. A tal scopo risulta alquanto evidente come la maggior parte dei corsi presenti sul mercato perseguano invece un obiettivo meramente (triste) di adempimento legislativo: fare il corso per avere l’attestato.

Sappiamo per certo che la disposizione dei banchi in aula diventa totalmente inutile qualora le metodologie utilizzate siano obsolete e ripetitive. Possiamo infatti dare la miglior bici da corsa ad una persona molto sedentaria, senza che riesca a vincere una sola tappa del giro.

Se però adottiamo una didattica performante e qualitativamente superiore dobbiamo predisporre l’aula nel miglior modo possibile, al fine di interagire e calmierare potenziali gestioni dei disturbi.

L’immagine 1 e 2 indicano i luoghi più comuni ed anche i peggiori nel fare formazione.

Immagine 1

Immagine 1

Come si può vedere i punti di interazione con i partecipanti risultano minimi ed individuabili solamente con la prima fila. In questi casi la gestione dei disturbi avviene con maggiore difficoltà e sarà più complicato tenere alta l’attenzione delle ultime file.

Immagine 2

Immagine 2

Una remota possibilità è rappresentata dalla tavola rotonda, adatta soprattutto all’uso di riunioni che permettono di gestione piccoli numeri di partecipanti. Torneremo con prossime uscite sull’utilità di questo tipo di disposizione, che in ogni caso appare decisamente irrealizzabile nei corsi con alti numeri di partecipanti.

Immagine 3

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Qual è la disposizione migliore da adottare?

Sicuramente quella a “ferro di cavallo”. Un tipo di disposizione che permette al docente di interagire con tutti i partecipanti al corso, gestendo in maniera efficace e rapidissima gestione dei disturbi o situazioni di prolungato stress.

Immagine 4

Immagine 4

La maggior parte delle sale presenti offrono situazioni individuate nell’Immagine 1 e 2, dove la posizione limita fortemente l’egemonia del docente sulle ultime file.

Una disposizione ottimale può sicuramente agevolare il corretto svolgimento del corso, permettendo al docente di intervenire tempestivamente su soggetti problematici o più in generale su tutta la classe.